Alzheimer, i malati più gravi non pagano le RSA e spesso le famiglie non lo sanno
Nei casi di “elevata integrazione sanitaria”, la retta RSA spetta al Servizio sanitario nazionale, come confermato dalle recenti sentenze delle Corti d’Appello di Roma e Milano per i pazienti non autosufficienti.
Il riferimento normativo è il D.P.C.M. 14 febbraio 2001 sui Livelli essenziali di assistenza, che include il cosiddetto “terzo livello”, cioè un trattamento terapeutico personalizzato e continuativo in cui la componente sanitaria è prevalente e inscindibile dall’assistenza, con conseguente copertura integrale a carico del SSN.
Lo ha chiarito l’Avv. Laura Catania, Director di Studio: «per i malati di Alzheimer ricoverati in RSA, l’attività è sanitaria: la componente terapeutica è prevalente e inscindibile da quella assistenziale, perciò l’intera prestazione compete al Servizio sanitario nazionale».
Molte famiglie sostengono ancora costi che dovrebbero essere pubblici, perciò la perizia clinica diventa il primo passo per accertare i requisiti e attivare la copertura.
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