Attenzione a quello che si scrive all'ex: i messaggi ora fanno legge
Una recente sentenza del Tribunale di Catanzaro ha riconosciuto come valido accordo patrimoniale tra coniugi uno scambio su WhatsApp tra padre e figli, attribuendogli efficacia vincolante analoga a quella di un atto scritto. Una decisione che apre nuovi scenari nel diritto di famiglia.
«Un messaggio WhatsApp può costituire elemento indiziario e persino confessione stragiudiziale», osserva l’Avv. Laura Catania, Director di Studio. La sentenza apre anche nuovi profili in tema di genitorialità digitale, ma resta fermo un principio inderogabile: i diritti dei minori sono indisponibili e ogni modifica in tema di mantenimento o affidamento deve comunque passare dal giudice.
Per tutelarsi in fase di crisi, l’Avvocato suggerisce l’utilizzo di app certificate - che garantiscono timestamp e tracciabilità validi in giudizio - o la formalizzazione degli accordi più rilevanti davanti a un notaio. Un mediatore familiare, inoltre, può tradurre l’intesa digitale in un verbale ufficiale condiviso, rafforzando la sicurezza di entrambe le parti.
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