Studi legali e IA: opportunità professionali e rischi etici

L’intelligenza artificiale generativa sta progressivamente trasformando la professione forense. Dalla ricerca giurisprudenziale alla redazione assistita di atti, questa tecnologia promette maggiore efficienza e velocità nei processi degli studi legali. 

Accanto alle opportunità, emergono però questioni di grande rilievo sul piano etico e deontologico, soprattutto in un quadro in cui il Codice Forense non ha ancora dettato regole specifiche. «L’IA generativa sta cambiando il volto della professione forense. Non è più una curiosità tecnologica, ma un insieme di strumenti operativi, sempre più verticali, in grado di ridisegnare i flussi di lavoro», afferma l’Avv. Carlo Impalà, Partner di Studio.

«La questione non è se adottare l’IA, ma come integrarla senza tradire i valori fondanti dell’avvocatura». La sfida, dunque, è tradurre i principi fissati dall’IA Act europeo e dalla recente legge italiana – supervisione umana, trasparenza e accountability – in pratiche organizzative concrete, capaci di coniugare innovazione e tutela dei clienti.

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