Videosorveglianza tramite droni e relativi problemi in materia di protezione dei dati personali
L’impiego sempre più frequente di droni da parte delle aziende solleva problemi legati al trattamento dei dati personali (quali immagini, dati biometrici, dati di geolocalizzazione) dei soggetti che, a volte inconsapevolmente, sono resi oggetto di videosorveglianza tramite tali mezzi e le tecnologie su di essi installate. La normativa privacy, allo stato, non prevede una disciplina specifica sulla videosorveglianza tramite l’utilizzo dei droni. Anche il Regolamento UE 2018/1139, entrato in vigore l’11.09.18 e recante norme comuni nel settore dell’aviazione civile – pur contenendo alcune norme relative ai droni e contenendo deleghe alla Commissione europea per l’adozione di atti diretti a specificare l’obbligo di immatricolazione dei droni e dei loro operatori nel caso in cui le attività dagli stessi effettuate comportino rischi per la protezione dei dati personali di terzi – nulla prevede in relazione alla protezione dei dati personali, operando un semplice rinvio alla normativa di settore. Nell’attesa di un intervento specifico del legislatore in materia di droni che tuteli la sfera privata dei soggetti interessati rispetto alla potenzialità delle tecnologie utilizzate da tali strumenti, si raccomanda alle imprese di riferirsi ai principi e alle regole generali del GDPR.
Articolo disponibile sulla Newsletter "Norme e Tributi" n. 126 della Camera di Commercio Italo-Germanica.