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Voluntary-bis e contanti: nuove norme applicabili solo alle violazioni nazionali?

A differenza della prima edizione della voluntary disclosure, la voluntary bis prevista dal decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2017 introduce un sub-procedimento ad hoc per quanti intendano sanare le violazioni derivanti dall’emersione del contante e dei valori al portatore, ai quali si applica una presunzione di imponibilità “integrale”, salvo prova contraria. Da un lato, l’introduzione della presunzione sembra creare un eccessivo, se non insuperabile, onere della prova per i contribuenti. Dall’altro, emergono perplessità in relazione alla possibilità di applicare il procedimento previsto per il contante e i valori mobiliari alla voluntary internazionale. Dal tenore letterale della norma, infatti, la procedura sembra circoscritta alle sole le violazioni coperte dalla voluntary nazionale.

L’art. 7 della decreto fiscale collegato alla  legge di bilancio 2017 ha riaperto i termini per intraprendere la procedura di voluntary disclosure (c.d. voluntary bis) consentendo al contribuente di sanare le violazioni commesse fino al 30 settembre 2016.

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