Equilibrio contrattuale e revisione dei prezzi: analisi del quadro normativo negli appalti pubblici alla luce del nuovo Codice

La disciplina dei contratti pubblici ha da tempo introdotto il meccanismo della revisione dei prezzi, finalizzato ad aggiornare l'importo convenuto nel contratto, originariamente adeguato e fissato (noto come prezzo di aggiudicazione), per riflettere l'incremento dei costi che generalmente si verifica durante l'attuazione di un contratto di durata, come nel caso degli appalti.

 

Tale meccanismo mira a garantire l'equilibrio economico del contratto, consentendo un adeguamento del corrispettivo in risposta alle variazioni del contesto economico, in modo da preservare la sostenibilità finanziaria dell'accordo per entrambe le parti coinvolte, in linea con i principi di equità e giustizia contrattuale.

 

La revisione dei prezzi è uno strumento essenziale per mantenere l'equilibrio contrattuale, volto principalmente a proteggere l'interesse pubblico affinché la qualità delle forniture di beni e servizi in favore delle pubbliche amministrazioni non siano esposte al rischio di una diminuzione qualitativa, a causa dell’incremento dei prezzi dei fattori produttivi, che potrebbero impattare negativamente sulla marginalità di profitto prevista dall'aggiudicatario al momento dell'offerta.

 

Questo strumento, quindi, si pone come garanzia contro il degrado qualitativo delle prestazioni dovuto a variazioni economiche inattese.

 

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L'articolo integrale è stato pubblicato sulla Newsletter di Fondazione Inarcassa, edita dal Il Sole 24 Ore.