Il modello “Pay or Consent” di Meta alla luce delle indagini della Commissione europea: conseguenze e implicazioni
La Commissione europea (la “Commissione”), lo scorso 1° luglio, ha comunicato a Meta le conclusioni preliminari della propria indagine secondo cui il modello pubblicitario “Pay or Consent” non risulta conforme al Regolamento (UE) 2022/1925, noto come Digital Market Act (“DMA”). Tale modello prevede che il titolare del trattamento offra agli interessati due opzioni per accedere ai propri servizi online: acconsentire al trattamento dei propri dati personali per una specifica finalità, oppure pagare una tariffa e ottenere l’accesso al servizio senza che i propri dati siano trattati per tale finalità.
Secondo la Commissione, la scelta binaria imposta agli utenti li costringe ad acconsentire alla combinazione dei loro dati personali senza offrire loro la possibilità di fruire di una versione meno personalizzata, ma equivalente, dei social network di Meta. Pertanto, il modello pubblicitario in questione non solo contrasta con i requisiti di consenso valido previsti dal Regolamento (UE) 679/2016 (“GDPR”), come recentemente affermato dal Parere 08/2024 dell’European Data Protection Board (“EDPB”), ma viola anche le disposizioni del DMA (con riguardo ai temi privacy connessi al modello “Pay or Consent” si rimanda ad un nostro precedente contributo, disponibile qui, in inglese).
Ma quali sono le conclusioni preliminari a cui è giunta la Commissione e quali potrebbero essere le conseguenze per Meta?
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Il contributo è stato originariamente redatto dal team dell’Osservatorio TMT&DP, a cui si rimanda per il testo integrale.
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