Riforma delle imposte dirette: restyling a tutto campo
Via libera dal Consiglio dei Ministri del 30 aprile al decreto recante la riforma IRPEF e IRES.
Tra le novità: principio di omnicomprensività per la determinazione del reddito di lavoro autonomo e regole più semplici per quantificarlo; aggregazioni tra professionisti senza emersione di plus/minusvalenze in caso di conferimenti di attività materiali e immateriali, inclusa la clientela e ogni altro elemento immateriale, nonché di passività, comunque riferibili all’attività artistica o professionale; riduzione del doppio binario tra valori contabili nella determinazione del reddito d’impresa. Il decreto rivede anche la disciplina dei redditi di lavoro dipendente e il regime del riporto delle perdite, definendo in maniera più puntuale le ipotesi in cui è escluso e introducendo nuove esimenti per la disapplicazione del divieto.
Norme ad hoc vengono previste, infine, per la scissione per scorporo e in materia di conferimenti di partecipazioni e di aziende e alla disciplina della liquidazione di imprese o società.
Restyling a tutto campo per il regime delle imposte sui redditi di lavoro dipendente, autonomo, agrario e d’impresa.
È quanto emerge dal decreto sulla riforma di IRPEF e IRES, attuativo della legge delega per la riforma fiscale (legge n. 111/2023) approvato, in via preliminare, dal Consiglio dei ministri del 30 aprile 2024.
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