Gli Uffizi scendono ancora in campo a difesa del loro patrimonio culturale

Uno dei pezzi più celebri della storia dell’arte rinascimentale italiana è al centro della vicenda che vede contrapporsi la Galleria dell’Accademia fiorentina alla maison Jean Paul Gaultier.

Non si tratta questa volta del David di Michelangelo – oggetto tra l’altro della nota disputa nei confronti dell’agenzia viaggi Visit Today e dell’ordinanza del Tribunale di Firenze del 26 ottobre 2017, che ha vietato l’utilizzo dell’immagine del David sul materiale promozionale dell’agenzia – né della Venere di Urbino di Tiziano – utilizzata da Porn Hub nell’ambito dell’iniziativa Classic Nudes (https://collezionedatiffany.com/uffizi-porn-hub-2021/) – ma di un altro capolavoro di proprietà degli Uffizi: La nascita di Venere di Botticelli.

Dopo l’invio di una lettera di diffida in aprile, rimasta senza risposta, il direttore Eike Schmidt ha deciso infatti di passare alle vie giudiziarie e ha citato in giudizio la casa di moda francese per aver riprodotto senza autorizzazione l’immagine del dipinto su molti dei capi della collezione primavera/estate Le Musee (abiti, top, leggins, sciarpe).

Non è la prima volta che parliamo di riproduzione non autorizzata di capolavori dell’arte italiana, ma la tematica rimane interessante.

Quali sono le norme in base alle quali gli Uffizi possono vietare la riproduzione dell’immagine dell’opera di Botticelli?

 

L'articolo completo è disponibile su Collezione da Tiffany