Affitti brevi e trasporto persone: dal 2030 le piattaforme digitali sono debitori IVA

In arrivo un cambio epocale nel settore dell’ospitalità digitale: dal 2030, Airbnb e altre piattaforme di affitti brevi saranno obbligate a raccogliere e versare l’IVA per conto dei proprietari. Lo prevede il pacchetto ViDA (VAT in the Digital Age): dal 1° luglio 2030, le piattaforme attraverso le quali sono venduti servizi di locazione di alloggi a breve termine e di trasporto di passeggeri su strada saranno responsabili della riscossione e del versamento dell'IVA, laddove non lo facciano i loro prestatori di servizi (secondo il modello del “prestatore presunto”).

La piattaforma riscuoterà l’IVA direttamente dal cliente e la verserà alle autorità fiscali.

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