Cessione con posa in opera da fornitore UE: come gestire la fatturazione elettronica?

Come assolvere agli obblighi IVA in caso di cessione di beni da fornitori UE con installazione in Italia? È uno degli interrogativi che sorgono in vista dell’abrogazione, dal 2022, dell’esterometro e dell’utilizzo obbligatorio dei nuovi codici “Tipo documento” nel tracciato xml della e-fattura. Le cessioni di beni mobili spediti da altro Stato UE in Italia per essere qui installatati, montati o assiemati si qualificano ai fini IVA come cessioni domestiche. Pertanto, l’imposta deve essere assolta dall’acquirente mediante reverse charge: l’acquirente soggetto IVA italiano, ricevuta la fattura cartacea del fornitore UE, dovrà predisporre un altro documento, con i dati necessari per l’integrazione e gli estremi della fattura del fornitore estero, e inviarlo tramite il Sistema di Interscambio con Tipo documento TD19.

Dal 2022 entrano in vigore importanti novità per la compilazione della fattura elettronica. Secondo quanto previsto dalla legge di Bilancio 2021 (legge n. 178/2020), infatti, i contribuenti che effettuano operazioni con soggetti non residenti o stabiliti nel territorio dello Stato non saranno più tenuti a trasmettere l’esterometro, quanto meno nella sua configurazione attuale, in quanto i dati dovranno essere comunicati all’Agenzia delle Entrate telematicamente tramite il Sistema di Interscambio, utilizzando il formato xml della fattura elettronica.

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