La riforma dei tributi locali, tra federalismo fiscale e nuovi strumenti di cooperazione

Il Consiglio dei ministri del 9 maggio 2025 ha approvato in sede preliminare il decreto legislativo recante disposizioni in materia di “tributi regionali e locali e di federalismo fiscale regionale”, compiendo così un passo decisivo verso l'attuazione della recente riforma fiscale delineata dalla legge delega n. 111/2023. Il decreto, articolato in quattro parti e oltre trenta articoli, si propone di ridefinire il rapporto tra Stato, Regioni ed enti locali, mediante il consolidamento dell'autonomia impositiva territoriale e la previsione di nuovi strumenti di collaborazione.

In linea con il modello nazionale, il decreto introduce misure innovative di cooperazione e promuove una semplificazione degli adempimenti, con l'obiettivo di rafforzare il dialogo tra fisco locale e contribuente e favorire un clima di reciproca fiducia. Tra le principali novità, si segnala la previsione di strumenti assistenza e consulenza in favore del contribuente, l’introduzione di un sistema premiale per i versamenti con addebito diretto, con riduzioni di aliquote e tariffe, nonché il riconoscimento a regioni ed enti territoriali della possibilità di introdurre forme autonome di definizione agevolata. Le norme recano una complessiva riforma della riscossione dei tributi regionali, prevedendo l’estensione dell’istituto dell’avviso di accertamento esecutivo ai tributi regionali, con conseguente riduzione dei tempi della riscossione coattiva e semplificazione delle procedure. Nel settore dei tributi comunali, inoltre, l’Esecutivo dispone la revisione del sistema sanzionatorio e una semplificazione degli adempimenti dichiarativi in materia IMU e TARI. Significative modifiche riguardano, infine, la disciplina della tassa automobilistica regionale, ove si rafforza il principio di territorialità e si valorizza la maggiore autonomia impositiva delle regioni.

 

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