Il danno da perdita di chance: le sezioni unite sui reati di estorsione e turbativa d’asta

All’esito dell’udienza dello scorso 28 marzo, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno diffuso l’informazione provvisoria relativa alle questioni controverse sollevate dalla IV Sezione della medesima Corte relativamente alle fattispecie di estorsione e turbata libertà degli incanti. In particolare, in primo luogo, rispetto al quesito attinente al concetto di “danno patrimoniale” previsto dall’art. 629 c.p. e alla possibilità di ritenerlo configurato anche nell’ipotesi di perdita dell’aspettativa di conseguire un vantaggio economico, le Sezioni Unite hanno stabilito che “rientra nella nozione di danno di cui all’art. 629 c. p. anche la perdita della seria e consistente possibilità di conseguire un risultato utile di cui sia provata la sussistenza sulla base della nozione di causalità propria del diritto penale”. In secondo luogo, la Corte nomofilattica ha confermato che la condotta di chi, con violenza o minaccia, allontana gli offerenti da una gara nei pubblici incanti o nelle licitazioni private, può integrare, in concorso tra loro, i reati di turbata libertà degli incanti ed estorsione. Ciò, specifica la Corte, a condizione che “ricorrano gli elementi costitutivi di entrambi i reati, in rapporto di specialità reciproca fra loro”.

 

Il contributo è stato realizzato per la Newsletter Norme & Tributi di aprile 2024 di AHK Italien dal nostro Dipartimento Fiscalità Internazionale.

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