Le libertà fondamentali coinvolte nella verifica fiscale
Il complesso quadro normativo nazionale e internazionale posto a presidio delle libertà fondamentali non risulta pienamente efficace ad assicurarne un’effettiva attuazione, soprattutto nell’ambito specifico della verifica fiscale.
Infatti, ad integrare la previsione dei diritti fondamenti contenuti nella Costituzione provvedono varie fonti sovrannazionali, quali la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea: in tali sedi è infatti previsto che tali libertà possono subire una compressione solo a fronte di un'apposita autorizzazione dell'autorità giudiziaria e, anche in tal caso, tale limitazione trova come limite il principio di proporzionalità.
Tuttavia, la disciplina tributaria nazionale ha difettato per lungo tempo di norme che invalidassero gli esiti di una verifica fiscale eseguita in contrasto a tali libertà. La giurisprudenza stessa, adeguandosi al dato normativo, ha più volte biasimato l’assenza di norme che sanzionassero comportamenti esorbitanti dell’Amministrazione Finanziaria.
Il nuovo Statuto dei diritti del Contribuente, quale discendente dalle modifiche operate con il D.lgs. 219/2023, potrebbe costituire una possibile inversione di rotta in questa materia, dal momento in cui introduce nel nostro ordinamento il principio di proporzionalità recepito dalla disciplina sovrannazionale, nonché la regola generale circa l’inutilizzabilità degli elementi probatori acquisiti durante una verifica fiscale in violazione di legge.
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