Licenziamento per giusta causa: legittimo se il dipendente offende l’azienda tramite un post pubblicato sul proprio profilo Facebook
Il licenziamento del dipendente che, in un post su Facebook, qualifica in modo dispregiativo il proprio datore di lavoro, utilizzando termini lesivi dell'immagine dello stesso, è legittimo poiché tale condotta è diffamatoria e integra gli estremi della giusta causa, essendo il post accessibile a una platea potenzialmente indeterminata di soggetti e, in quanto tale, non scriminabile alla stregua della corrispondenza privata del lavoratore.
Tale pubblicazione, infatti, per l'attitudine a determinare la circolazione del contenuto tra un gruppo indeterminato di persone, non è sovrapponibile al messaggio scambiato in una chat privata, scriminato per effetto del combinato disposto degli artt. 51 c.p. e 15 Cost.
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