Riforma fiscale: nuovi strumenti di cooperazione tra autorità fiscali italiana ed estere
Il D.Lgs. 13/24 ha integralmente riformato la materia degli strumenti di cooperazione tra l’Amministrazione fiscale nazionale e quelle estere nella lotta all’evasione e all’elusione fiscale. La nuova disciplina (contenuta negli artt. 31bis - 31bis.4 del D.P.R. 600/73) annovera oggi cinque strumenti: i) lo scambio di informazioni su richiesta; ii) gli strumenti di cooperazione amministrativa avanzata; iii) la partecipazione alle verifiche fiscali di funzionari esteri; iv) i controlli simultanei; v) le verifiche congiunte. Benché l’Italia possedesse già un’articolata disciplina di tali mezzi di cooperazione, la riforma è motivata dalla necessità di recepire le modalità operative in vigore a livello europeo per effetto della Direttiva n. 2011/16/UE. In parte, i nuovi strumenti troveranno applicazione anche nei rapporti con gli Stati con i quali l’Italia ha stipulato un trattato che prevede lo scambio di informazioni. Con lo stesso D.Lgs. 13/24 è stato previsto un rafforzamento degli strumenti di prevenzione e contrasto all’evasione fiscale in ambito IVA. Tra le innovazioni più rilevanti, è stato previsto che il rappresentante fiscale (i.e. colui che adempie ad obblighi o diritti ai fini IVA per conto di un soggetto non residente) dovrà, da questo momento, essere in possesso di specifici requisiti di “onorabilità” (legati all’assenza di precedenti condanne giudiziarie).
Il contributo è stato realizzato per la Newsletter Norme & Tributi di marzo 2024 di AHK Italien dal nostro Dipartimento Fiscalità Internazionale.
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