La composizione negoziata della crisi di cui al D.L. 118/2021: un rapido quadro e alcune riflessioni critiche
Lo strumento di composizione negoziata della crisi rappresenta un passo deciso verso la degiurisdizionalizzazione della ristrutturazione di impresa, in chiave anticipatoria della Direttiva 1023/2019 e in netto superamento dell’impostazione del Codice della crisi, la cui entrata in vigore viene non a caso differita al 16 maggio 2022, a data presumibilmente successiva a quella di adozione della Direttiva suddetta, che ne renderà ampie parti del tutto superate.
Si tratta di una procedura - riservata, salvo le eccezioni previste dalla norma - di composizione della crisi di impresa il cui presupposto è la condizione di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario che ne rendono probabile la crisi o l’insolvenza (art. 2.1) nella quale campeggia la figura di un esperto indipendente il cui ruolo è di agevolare le trattative tra l’imprenditore, i creditori, ed eventuali altri soggetti interessati, al fine di individuare una soluzione per il superamento della condizione di squilibrio, anche mediante il trasferimento dell’azienda o rami di essa (art. 2.2).
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